Alle testimonianze raccolte dall’associazione “Non una di meno”, replica l’Associazione nazionale alpini: “Nessuna denuncia alle autorità, quasi fisiologico che possano verificarsi episodi di maleducazione quando ci sono tante persone presenti”.
I comportamenti raccontati da alcune donne sono gravissimi. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che certamente non possono e non devono essere sottovalutati.
Gli alpini fanno anche cose buone? Sì, ovviamente. Però quello a cui ho assistito durante la loro festa, dal pomeriggio fino a notte fonda, è stato spregevole. Ero andato alla Festa degli Alpini di Rimini per raccontare – appunto – un clima di festa e ripercorrere la storia di questo Corpo dello Stato.
Come a Trento nel 2018? Dopo il raduno di 400mila alpini che si è svolto a Rimini lo scorso fine settimana, almeno 150 donne hanno raccontato di essere state molestate dagli alpini e di aver ricevuto ingiurie a sfondo sessuale. Trattate come prede, strattonate, inseguite nei vicoli, insultate.
“Se uno mi fa un sorriso e mi fischia dietro, io sono contenta”. Hanno fatto il giro dei social scatenando polemiche le dichiarazioni di Elena Donazzan (Fratelli d’Italia), assessora alle pari opportunità della regione Veneto che ha parlato del caso molestie dell’adunata degli alpini di Rimini a Tva Vicenza.
Una rappresentanza di Non una di meno si è recata questa mattina in Comune di Rimini per consegnare al sindaco Jamil Sadegholvaad un plico con la stampa delle testimonianze di molestie accadute durante l’adunata degli alpini che sono state raccolte sui loro canali social.
“Leggerò naturalmente il documento”, ha fatto sapere il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad dopo che l’associazione “Non una di meno” ha presentato ieri (venerdì 13 maggio) in comune la stampa di tutte le testimonianze di molestie accadute durante l’adunata degli Alpini del weekend scorso.
“I fatti narrati e visti nei video dei social impegnano le autorità, una volta accertati gli autori e le responsabilità, a sottoporre i responsabili ad adeguate sanzioni e condannarli ad una sorta di Daspo, affinché le occasioni pubbliche e i raduni non siano per essi occasione di espressione del più becero maschilismo”.
Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza ospite a Ring commenta la notizia delle presunte molestie subite da decine di ragazze che hanno denunciato gli episodi nel corso dell’Adunata degli Alpini a Rimini.
Caso molestie Alpini: “Servite solo ad aprire le gambe”, “Ha tirato fuori il c***o” Massimo Giletti legge le denunce delle ragazze.
In una lettera indirizzata al Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero, il Presidente di Riviera Sicura Giosuè Salomone ha espresso la gratitudine, a nome degli albergatori che rappresenta, per l’atmosfera che l’evento ha regalato al territorio. L’Associazione prende le distanze dalle realtà che hanno puntato il dito sull’Adunata.
Ci sono montagne sconosciute e impraticabili perfino per gli alpini. Abbiamo imparato questo, dalla brutta vicenda dell’adunata di Rimini. E cioè che l’orografia sociale è cambiata profondamente negli ultimi anni e che chi non si evolve, chi non sviluppa nuove consapevolezze e sensibilità, rischia di consultare una mappa antidiluviana, finendo all’addiaccio, spennato pure sul cappello.
“Mentre sul territorio nazionale dopo i fatti di Rimini, si diffonde e amplia il dibattito sulla violenza di genere, l’Amministrazione Comunale sembra non voler riconoscere la gravità di quanto accaduto durante l’adunata né la portata politica del dibattito che si è creato sul tema della violenza patriarcale”.
Dopo l’Adunata degli Alpini e la valanga di polemiche sulle molestie, niente dibattito pubblico per Non una di meno Rimini. Lo annuncia la stessa associazione di “auotodifesa transfemminista”, che insieme a Pride Off e Casa Madiba Network aveva organizzato l’incontro: “Invece di confermare la propria partecipazione, l’amministrazione comunale decide di organizzare un incontro sul tema del femminicidio e la violenza di genere il giorno prima dell’assemblea pubblica che abbiamo promosso, per poi comunicare tramite la Questura, nella tarda giornata di ieri, che il Comune ha negato lo spazio nel quale avevamo previsto il nostro incontro perché c’è un dj set ed un evento di cui non vi è traccia alcuna, né programma nei siti istituzionali così come in rete.
“Giù le mani dagli Alpini. Attaccati al mio ca…”. Questa e altre offese sono arrivate da uno sconosciuto alla consigliera capitolina Michela Cicculli, presidente della Commissione Pari Opportunità di Roma Capitale.
Pubblichiamo l’intervento del Laboratorio Smaschieramenti in occasione dell’evento Oltre l’adunata organizzato lo scorso 9 maggio a Rimini da Non Una di Meno Rimini, PRIDE Off, Casa Madiba.
L’adunata degli Alpini a Rimini ha messo in evidenza aspetti culturali e sociali che non mi sarei aspettato in queste proporzioni.
Il 5-8 maggio, com’è noto, si è tenuta la 93ª Adunata nazionale degli Alpini, in coincidenza con il 150° anniversario della fondazione del più antico corpo di fanteria da montagna attivo nel mondo.
«I fatti di Rimini vanno condannati senza se e senza ma perché le violenze fisiche e verbali sono da perseguire innanzitutto a norma di legge. Ma io ritengo che l’associazione alpini, una volta individuati i colpevoli, li debba perseguire secondo la normativa della associazione alpini».
La vicenda di Rimini ha mostrato qualcosa di noto, ad esempio, l’antica relazione tra sessismo e militarismo. Ma a differenza del passato ha anche fatto emergere quella presa di parola collettiva delle donne che, in ogni angolo del mondo, hanno smesso di subire e hanno cominciato a prendere coraggio per uscire dal ruolo predestinato di vittime. Quello che sta nascendo in questi anni, attraverso movimenti transfemministi e reti transnazionali come di Ni Una Menos produce cambiamenti che scavano in profondità.
Le scuse alle donne offese, la promessa di essere intransigenti con i responsabili dei fatti deplorevoli avvenuti a Rimini ma anche la volontà di tutelare gli Alpini da “un tentativo da parte di alcuni settori, in essere purtroppo già da alcuni anni, di screditarne l’immagine complessiva”.
La notizia della richiesta di archiviazione, avanzata dalla Procura di Rimini, per l’unica denuncia di molestia sessuale che è stata formalizzata dai carabinieri dopo l’Adunata nazionale degli Alpini che si è svolta nella città romagnola dal 5 all’8 maggio scorsi, non cancella con un colpo di spugna le decine e decine di segnalazioni ricevute dall’associazione Non una di meno, che ha ricevuto 170 testimonianze, con oltre 500 episodi di molestie.
La procura della Repubblica di Rimini ha chiesto l’archiviazione per l’unica denuncia arrivata in seguito alle presunte molestie che si sono verificate durante l’ultimo raduno degli Alpini in Romagna. Il caso, come noto, aveva destato grande clamore nelle scorse settimane, con un rovente scontro a livello politico che aveva coinvolto il leader della Lega Matteo Salvini, con gli Alpini difesi anche dal sindaco Rimini Jamil Sadegholvaad.
“La probabile archiviazione di una denuncia arrivata in seguito alle molestie subite da tante donne e soggettività LGBT+ durante l’adunata degli alpini non ci coglie di sorpresa”: è il commento di Non una di meno Rimini alla richiesta della Procura di Rimini per chiudere il fascicolo.
“Vorrei che gli Alpini tornassero a Rimini e sarò sempre al fianco di chi subisce violenza: e non sono due scenari contrapposti, anzi sono (sarebbero) la normalità”. Il sindaco di Rimini con un lungo post su Facebook interviene all’indomani della richiesta di archiviazione per l’unica denuncia presentata su molestie durante l’adunata nazionale degli Alpini.
Quell’unica denuncia alle forze dell’Ordine poteva avere per gli alpini un valore simbolico enorme: avrebbero potuto appoggiarla, supportando la ragazza che aveva denunciato e aiutando lei e le forze dell’Ordine coinvolte nelle indagini a rintracciare gli alpini responsabili. Invece niente.
Copyright © Oltre l’adunata [2022] _Privacy policy_
Cookie | Durata | Descrizione |
---|---|---|
cookielawinfo-checkbox-analytics | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics". |
cookielawinfo-checkbox-functional | 11 months | The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional". |
cookielawinfo-checkbox-necessary | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary". |
cookielawinfo-checkbox-others | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other. |
cookielawinfo-checkbox-performance | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance". |
viewed_cookie_policy | 11 months | The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data. |